Bombay Bicycle Club: ‘Everything Else Has Gone Wrong’ (Island, 2019)

Genere: indie-rock | Uscita: 17 gennaio 2020

Avevano addirittura venduto gli strumenti, i Bombay Bicycle Club, dopo l’annuncio di una separazione che aveva tutta l’aria di essere definitiva. Era il 2016, non troppo tempo fa: “dopo dieci anni insieme vogliamo provare a fare qualcosa di diverso“, recitava il post dei quattro ragazzi londinesi, che soprattutto nelle persone di Jack Steadman (voce, chitarra) e Ed Nash (basso) avevano esplicitato velleità soliste, rispettivamente con gli pseudonimi Mr Jukes e Toothless. I relativi album non risultarono per nulla malvagi, ma l’interesse nei loro confronti non fu minimamente paragonabile a quello della loro band: “come Toothless riuscii a trovare date per le prime due settimane dopo l’uscita del disco, ma poi divenne tutto molto più complicato“, racconta con grande sincerità Nash. Fu probabilmente anche per questo che neanche tre anni dopo l’inizio dello hiatus  ripresero i contatti tra i membri dei B.B.C., dapprima con l’idea di un tour celebrativo per ‘I Had The Blues But I Shook Them Loose‘ (il loro esordio del 2009), da cui si virò verso un’autentica reunion quando il quartetto capì di avere ancora voglia di comporre nuova musica.

Del resto ‘So Long, See You Tomorrow‘, il loro ultimo album pubblicato nel 2014, era stato quello di maggior successo commerciale, giungendo al primo posto della UK Album Chart, e artistico, con una nomination al prestigioso Mercury Prize. Non c’era dunque bisogno di rivoluzioni: in ‘Everything Else Has Gone Wrong‘ ritroviamo i Bombay Bicycle Club che conoscevamo, con il loro indie-pop/rock gradevole e mai sopra le righe, caratterizzato stuzzicanti chitarrine jangle e da una spruzzata di psichedelia. Il viaggio a Los Angeles per registrare con John Congleton non ha portato al suono della band i virtuosismi tipici di altri suoi assistiti quali St. Vincent, Sharon Van Etten o War On Drugs. Tutt’altro, il quinto LP di Jack Steadman e soci scorre rassicurante e, a dire il vero, piuttosto monotono.

Se infatti rimane intatta la capacità di Steadman e soci di creare quella manciata di singoli accattivanti, in questo caso ‘Is It Real‘, ‘Everything Else Is Gone Wrong‘ e soprattuto ‘Eat, Sleep, Wake (Nothing But You)‘, è alla distanza che questo disco mostra un po’ la corda. Troppi brani risultano ridondanti già di per sé: ‘I Can Hardly Speak‘, ‘I Worry Bout You‘ e ‘Do You Feel Loved?‘ sarebbero tranquillamente potuti durare un minuto in meno, più in generale molti pezzi mancano di mordente, perdendosi nei propri ghirigori senza salire mai di tono e intensità (‘Good Day‘, ‘People People‘, ‘Racing Stripes‘). ‘Everything Else Has Gone Wrong‘ pare dunque il lavoro di una band ricostituitasi più per mancanza di alternative che per urgenza creativa, e ormai lontana, non solo temporalmente, dai suoi momenti di maggiore ispirazione.

VOTO: 😐



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