Elbow: ‘Flying Dream 1’ (Polydor, 2021)

Genere: chamber-pop | Uscita: 19 novembre 2021

Flying Dream 1‘, nono album in carriera per gli Elbow, può apparentemente rappresentare diverse liason con il loro passato. Innanzitutto, arriva a 20 anni esatti di distanza dal loro LP d’esordio, quell’‘Asleep In The Back’ che coronò una gavetta cominciata a inizio anni ’90, quando il frontman Guy Garvey e il chitarrista Mark Potter fondarono, appena 16enni, la loro prima band. Il loro nuovo lavoro contiene anche un brano intitolato ‘The Seldom Seen Kid‘, come l’LP del 2008 che li portò alla conquista del Mercury Prize e quindi alla definitiva popolarità, quantomeno in patria. In realtà, questo LP si discosta nettamente da tutti i precedenti per la modalità compositiva, che a causa dello scoppiare della pandemia ha isolato ciascuno dei quattro membri del gruppo nella propria abitazione e nel proprio personale studio di registrazione. Fino all’incisione definitiva, avvenuta in un Royal Theatre di Brighton ancora chiuso per le misure di distanziamento sociale in vigore lo scorso anno nel Regno Unito.

Il periodo storico in cui è stato concepito e realizzato questo disco ha marcatamente influito sul suo contenuto, anche per alcune delicate vicende personali occorse ai singoli componenti del quartetto. Ne deriva una collezione di canzoni ancora più compassate del solito, che estremizzano, se possibile, diverse ben note caratteristiche della musica degli Elbow: la raffinatezza, il romanticismo, l’empatia, la qualità delle melodie e dei testi. “Chet Baker, Van Morrison, John Martyn, Kate Bush, PJ Harvey, Talk Talk e Blue Nile” sono le influenze citate da Garvey, che danno ulteriore idea della placidità delle 10 tracce in scaletta.

Eppure, anche questa volta la band inglese riesce a confezionare un album che cattura l’attenzione di chi ha l’accortezza di spingersi al di là del secondo ascolto. La bolla emotiva con cui Guy, Craig, Mark e Pete sono soliti circondare l’ascoltatore è ancora più accogliente e calda: gli Elbow non sono mai stati così Elbow, eppure tengono lontano il rischio dell’eccessiva ridondanza con arrangiamenti meno carichi del solito, in cui sono i singoli strumenti (archi, fiati, tastiere) ad emergere in tutta la loro peculiarità. ‘Flying Dream 1‘, ‘Six Words‘, ‘Calm And Happy‘, ‘Come On, Blue‘, ‘The Seldom Seen Kid‘ e ‘The Only Road‘ sono composizioni impeccabili, a cui non si modificherebbe nemmeno il più marginale dei dettagli. È arduo ipotizzare un’oggettiva graduatoria in una discografia così coesa, ma a livello prettamente personale ‘Flying Dream 1‘ è, tra gli LP a firma Garvey/Potter/Potter/Turner, quello che colpisce maggiormente sia stilisticamente che emotivamente.

VOTO: 😀



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