Friko: ‘Where You’ve Been, Where We Go From Here’

🎵 Alternative-rock | 🏷️ ATO | 🗓️ 16 febbraio 2024

È l’amicizia il motore dell’album d’esordio dei Friko. Quella tra i due componenti del gruppo, il vocalist e chitarrista Niko Kapetan e il batterista Bailey Minzenberger, quella di Niko con l’ex bassista Luke Stamos, che ha consentito di formare la band, quella ancora con Scott Tallarida e Jack Henry, i due co-produttori che hanno permesso al duo di Chicago di registrare questo LP quasi a costo zero, con il primo che ha pure fornito loro gratis uno studio di registrazione.

E poi, diversi musicisti della scena della capitale dell’Illinois che cantano i cori in un album che li prevede spesso, andando ad ingrossare la grana di canzoni molto dense di suoni, rumori, strumenti e persone, a dispetto dell’esigua line-up degli intestatari del lavoro. Che di certo non si risparmiano in questa ambiziosa opera prima che contiene un sacco di cose.

L’openerWhere We’ve Been’ è una esaustiva introduzione di quanto seguirà: un brano che parte quieto e acustico, e che mano a mano che si dispiega cresce in intensità e baccano, per terminare con distorsioni e la voce del frontman che si spezza. Fa parte delle nove canzoni che rendono questo disco assai attraente, soprattutto considerato che giunge da una band tutt’altro che esperta. Colpisce la sfrontatezza di operare sin dal principio con così tanti elementi, che a volte si scindono e altre si compattano, generando in quest’ultimo caso i brani migliori: il singolo ‘Crashing Through’ su tutti, ma anche ‘Statues’ e ‘Crimson To Chrome’.

Un pastiche di due ragazzi che certamente hanno ascoltato ‘OK Computer’ (il succitato opener), ma anche il grunge (l’appena menzionata ‘Crashing Through’), lo shoegaze (‘Chemical’) quanto il college-rock (‘Get Numb To It!’) e, per loro stessa ammissione, persino Chopin (il chamber-pop di ‘For Ella’). ‘Where You’ve Been, Where We Go From Here’ è un debutto completo sotto diversi punti di vista (è anche molto ben suonato), e fa esclamare una frase retorica come “ne sentiremo parlare!”, in un caso come questo anche parecchio calzante.

😀



 

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