Grandaddy: ‘Blue Wav’

🎵 Blue-wave | 🏷 Dangerbird | 🗓 16 febbraio 2024

E alla fine, Jason Lytle ha anche inventato un nuovo genere musicale. Lo ha chiamato ‘Blu Wav‘, che è anche il titolo del suo nuovo LP come Grandaddy, il primo in quasi sette anni, il secondo in poco meno di diciotto. Arriva dopo un momento molto difficile, la scomparsa di Kevin Garcia, bassista del gruppo sin dal lontanissimo 1992, anno della formazione di una band che dunque in più di 30 anni di esistenza ha realizzato soltanto sei album.

La scintilla creativa è scoccata mentre Jason stava ascoltando l’autoradio guidando attraverso il deserto del Nevada. È stata ‘Tennessee Waltz‘ di Patti Page a fargli venire l’idea di realizzare un disco che “mantenesse l’andamento lento e i testi dolci e semplici del valzer bluegrass, aggiungendo però strati densi di sintetizzatori e l’elettronica della new wave“. Dunque, dei confini ben definiti in cui operare, perché “non mi piace quando ci sono troppe opzioni. È quasi una questione di sanità mentale. Perché anche con queste presunte limitazioni, ci sono un miliardo di variabili o opzioni diverse“, spiega il musicista californiano in un’intervista a Stereogum.

Anche per questo ‘Blu Wav’ finisce per occupare una casella nella discografia dei Grandaddy che era ancora rimasta vuota. La blue-wave ideata da Lytle è lenta e suadente, ma anche amarissima, con i soliti testi in cui sembra crollargli il mondo addosso. L’aggiunta della pedal-steel, prima volta in un suo disco e praticamente unico strumento che non suona egli stesso (è affidata a Max Hart), è decisiva nel creare un suono che certamente può esistere definito country alternativo, ma ha molto a che fare anche con lo slowcore (basti ascoltare quel mezzo capolavoro che è ‘Watercooler’).

E poi c’è la voce di Jason: inconfondibile, sincera, non certo un timbro da opera ma uno dei più incisivi che sono rimasti in circolazione, se con questo termine si vuole indicare la dote – riteniamo innata – di dare un fortissimo indirizzo emotivo alle proprie composizioni. La grandezza e l’importanza dei Grandaddy sta anche in questo, e ‘Blu Wav’ è un altro splendido capitolo di una storia forse non ancora abbastanza considerata, ma che si rinnova lentamente quanto inesorabilmente, come l’incedere di questo disco.

😀



 

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