Grian Chatten: ‘Chaos For The Fly’

🎵 Alternative-folk | 🏷 Partisan | 🗓 30 giugno 2023

Se si considera che ‘Dogrel‘, l’album d’esordio dei Fontaines D.C., è uscito poco più di quattro anni fa, e che la band dublinese nel frattempo ne ha pubblicati altri due, si può immaginare quanto l’agenda del frontman Grian Chatten, da quel 2019 in poi, si sia riempita di impegni: album, tour, album, tour, album, tour, con una piccola pausa concessagli soltanto dalla pandemia. Una schedule così intensa da essere già stata oggetto di riflessioni nei due ultimi LP della band che ha contribuito a fondare, soprattutto dal punto di vista del “non avere radici da nessuna parte” a causa del continuo movimento che comporta la programmazione di una lunga serie di concerti.

Un serio burnout che, fortunatamente, ha potuto giovare dell’altro aspetto della sua attività professionale, il songwriting, rivelatosi un supporto salvifico: “Ci sono stati molti momenti bui, di isolamento, con nient’altro che una chitarra, e credo di essere stato un po’ ossessionato dall’idea di scavare in quel senso di disperazione. Per contestualizzare il modo in cui mi sentivo, credo che la scrittura sia diventata per me più importante della vita sociale, degli amici o di un terapeuta“, rivela in questa intervista a DIY. Da qui la possibilità di avere un’altra manciata di canzoni per il quarto disco in quattro anni, questa volta concepito in totale autonomia, ma con l’aiuto prezioso del produttore abituale del suo gruppo, il quotatissimo Dan Carey.

È un LP molto diverso da quelli dei Fontaines D.C., ‘Chaos For The Fly‘. Sostanzialmente un album folk, anche se include tanti elementi esterni al genere, dalle melodie che comunque ricordano la sua matrice post-punk, a una strumentazione che negli episodi in cui si fa più rigogliosa richiama una recentissima passione di Grian per il musical. Tematicamente, i testi sono però molto lontani dall’euforia degli spettacoli di Broadway: “Quando stavo scrivendo e mettendo insieme le canzoni dell’album mi chiedevo: ‘Importa davvero a qualcuno di come mi sento?‘”. Chatten guarda il mondo intorno a sé da un binocolo sfocato dai propri problemi personali, rimpiangendo gli anni della sua infanzia in riva al mare, nella piccola cittadina di Skerries. ‘The Score‘ e ‘Bob’s Casino‘ sono ambientate proprio lì, dove è cresciuto.

Nostalgia, solitudine, disorientamento, depressione vengono affrontate grazie a un amore per la musica che è udibile nella grande versatilità stilistica delle nove tracce in scaletta, coese proprio da questa cupezza riflessiva che è il grande pregio del disco. I singoli ‘The Score‘, ‘Last Time Every Time Forever‘ e ‘Fairlies‘, non a caso poste come tris iniziale, danno una concreta idea dell’atmosfera che rende ‘Chaos For The Fly‘ l’album più centrato e maturo dell’intera discografia a cui Grian ha contribuito. Non vanno sottovalutati, nel proseguimento della tracklist, episodi assai toccanti come ‘All Of The People‘, quasi solo voce, chitarra e pianoforte, ‘Salt Thowers Off A Truck‘, autenticamente irlandese, e la conclusiva ‘Season For Pain‘, ennesimo brano emotivamente toccante. Un lavoro certamente non secondario rispetto a quelli della sua band principale e, anzi, ulteriore testimonianza di cantautorato vivace e talentuoso, che prosegue un percorso che per un ragazzo di soli 27 anni è assolutamente mirabile.

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