Soccer Mommy: ‘Sometimes, Forever’ (Loma Vista, 2022)

Genere: soft-grunge | Uscita: 24 giugno 2022

È importante cercare costantemente di cambiare se stessi. Non voglio rimanere chiusa in una scatola“: è, della sua intervista a Rolling Stone, l’affermazione di Sophie Allison che meglio rende l’idea creativa che ha dato vita a ‘Sometimes, Forever‘, il suo terzo album in carriera e, artisticamente, il suo più ambizioso. Se non altro perché della produzione si è occupato Daniel Lopatin alias Oneohtrix Point Never, ovvero un dei producer più destabilizzanti degli ultimi anni, capace però di adattarsi ai codici della musica pop, tanto da essere stato uno ghostwriter e co-produttore nell’ultimo LP di The Weeknd.

L’interazione con colei che si fa chiamare Soccer Mommy è chiaramente differente, soprattutto perché in questo caso Lopatin si trova ad operare su canzoni già fatte e finite. La nota stampa della Loma Vista, l’etichetta che pubblica questo disco, sottolinea come non smetta mai di comporre, Sophie, qualità che le ha consentito di pubblicare tre album in poco più di quattro anni. ‘Sometimes, Forever‘, titolo che vuole sintetizzare quanto gioie e dolori siano ciclici nella vita degli esseri umani, vede consolidarsi il suo stile compositivo, legato soprattutto al rock da FM di fine ’90-primi ’00, ma svela un’artista maturata, sia personalmente che grazie alle dritte sonore dell’illustre collaboratore.

Il tocco di Oneohtrix Point Never è evidente in brani cupi come ‘Unholy Affection‘ (quasi un trip-hop) e ‘Darkness Forever‘, ma sa farsi decisivo anche sottotraccia: soprattutto nella emozionantissima ‘Newdemo‘, ma anche nella rumorosa ‘Don’t Ask Me‘ e nella cangiante ‘Following Eyes‘. Sono tutti brani che, posti accanto ad altri pezzi più marcatamente nello standard della cantautrice di Nashville (come ‘Bones‘, ‘With U‘ o il singolone ‘Shotgun‘), donano vivacità a un disco che è un altro passo avanti già di per sé, e per di più in una direzione assai interessante. La predisposizione al singalong l’avrebbe potuta risucchiare nella prevedibilità delle sue eroine d’infanzia (Avril Lavigne, Alanis Morissette, Natalie Imbruglia), e invece Sophie Allison mostra di saper andare oltre. Come afferma in quell’estratto riportato in apertura, un concetto che un blog come questo non può che condividere incondizionatamente.

VOTO: 😀



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