Squirrel Flower: ‘Tomorrow’s Fire’

🎵 Alternative-rock | 🏷 Full Time Hobby | 🗓 13 ottobre 2023

Sebbene abbia soltanto 27 anni, Ella Williams in arte Squirrel Flowers è musicalmente attiva dal 2015. Ne aveva dunque solo 18 quando auto-pubblicò il suo primo EP, ‘Early Winter Songs From Middle America‘. Si era appena spostata da Boston all’Iowa la giovane cantautrice, che non perse ispirazione nonostante l’allontanamento dalla fervida scena DIY della metropoli americana. ‘Contact Sports‘, altro EP, arrivò l’anno dopo e fu allora che le etichette, dapprima piccole e quindi sempre più rilevanti (oggi la distribuiscono la Polyvinyl in America e la Full Time Hobby in Europa), cominciarono a interessarsi a lei. ‘I Was Born Swimming‘ il suo primo vero e proprio LP, uscì nel 2020, e solo tre anni dopo siamo già alla terza fatica sulla lunga distanza, questo ‘Tomorrow’s Fire‘ che molti giudicano il suo disco migliore.

Per inciderlo anche Ella si è recata ad Asheville (in Carolina del Nord), ai Drop Of The Sun Studios, di cui è co-fondatore quel Alex Farrar che ne sarebbe poi diventato il produttore. Squirrel Flower è l’ennesima nuova leva che si serve della sua professionalità dopo altre next big thing conclamate come Wednesday, Indigo de Souza e Snail Mail. Dopo aver sistemato le canzoni, Farrar è riuscito a farle suonare a una backing-band di altissimo profilo, di cui hanno fatto parte Matt McCaughan (Bon Iver), Seth Kauffman (della band di Angel Olsen), Jake Lenderman (alias MJ Lenderman) e Dave Hartley (War on Drugs).

È anche per questo che ‘Tomorrow’s Fire‘ si rivela un disco estremamente suonato e assai rumoroso, in cui le chitarre sono sempre in primo piano e spesso distorte, senza però andare a coprire le melodie fruibili e assai empatiche delle canzoni scritte dalla Williams. Le prime due, ‘I Don’t Use A Trash Can‘ e ‘Full Time Job‘ sono un crescendo esemplare di quanto ha da offrire questo LP, e di come Squirrel Flower si dimostri a pieno agio sia in pezzi lenti e rarefatti che in altri più densi e assordanti. Nel mezzo ci sono brani più radio-friendly come ‘Alley Light‘, che potrebbe benissimo stare in un EP delle Boygenius, e ‘Intheskatepark‘, che ricorda la succitata Snail Mail. Si trovano dunque un bel un po’ di cose in questo lavoro, che passa con agilità dal dream-pop al folk-rock al grunge-pop con elevati picchi noise, risultando costantemente credibile e centrato, e rendendosi una delle proposte migliori della stagione.

🙂



 

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