St. Vincent: ‘MassEducation’ (Loma Vista, 2018)

Genere: chamber-pop | Uscita: 12 ottobre 2018

Masseduction‘, il titolo dell’album di St. Vincent uscito lo scorso anno, non era stato scelto a caso. Si riferiva sì a “sesso e potere“, tematica dichiarata come preminente, ma aveva anche in animo di divenire un tentativo di “seduzione delle masse” da parte della stessa Annie Clark. Disco al solito estroso e di grande personalità, si era rivelato anche parecchio furbetto nel suo giocare con gli stereotipi musical-modaioli contemporanei facendoli intenzionalmente propri. La scelta del principale collaboratore, Jack Antonoff (uno che ha lavorato con Taylor Swift, Lorde e Lana Del Rey), era un’esplicita dichiarazione d’intenti, analoga ai completini in latex sfoggiati per tutto l’anno seguente. Risultato: ‘Masseduction‘ è divenuto il primo LP di Annie ad entrare nella Top 10 di Billboard.

Una sola versione dell’opera, però, non era evidentemente soddisfacente per la cantautrice cresciuta a Dallas, che ha sentito forte l’esigenza di registrarne una seconda decisamente più spoglia. Ha così chiesto all’amico Thomas Bartlett aka Doveman di seguirla nuovamente in studio e di risuonare tutte le canzoni in scaletta al pianoforte, mentre lei si sarebbe concentrata esclusivamente sul canto. Una sorta di excusatio non petita per la produzione marcatamente pop, ma anche una rivendicazione della qualità della propria scrittura, al netto degli ‘effetti speciali’ che quattro produttori, ventidue musicisti, dieci ingegneri del suono e tre designer avevano saputo conferire ai suoi pezzi.

Una sera due carissimi amici si ritrovano a suonare e cantare insieme, con quell’intimità che si crea fra persone che hanno trascorso innumerevoli lunghe notti a New York City“: così la stessa St. Vincent ricorda le 48 ore che hanno dato vita a ‘MassEducation‘, opera che mette parimenti in risalto la sua versatilità interpretativa e il virtuosismo ai tasti di Bartlett. Alcuni brani ne escono addirittura migliorati (‘Slow Disco‘, ‘New York‘ ‘Happy Birthday, Johnny‘ e ‘Hang On Me‘), altri non riescono a risultare altrettanto credibili (‘Masseduction‘, ‘Los Ageless‘ e ‘Pills‘), ma contribuiscono comunque a renderlo un disco a suo modo importante. Lo è più di tanti altri remake, innanzitutto perché pensato contemporaneamente all’uscita principale, ma soprattutto perché per la sua autrice ne è indispensabile e significativo complemento. Se l’intento era di far riconsiderare l’intera operazione ‘Masseduction‘ da un diverso punto di vista, beh, l’obbiettivo è stato pienamente raggiunto.

VOTO: 🙂



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