Tennis: ‘Swimmer’ (Mutually Detrimental, 2020)

Genere: indie-pop | Uscita: 14 febbraio 2020

Alaina Moore e Patrick Riley sono l’emblema della coppia ideale. La loro unione sarebbe una perfetta trama per uno di quei film ultra-romantici da guardare il giorno di San Valentino: l’incontro nella facoltà di filosofia dell’università del Colorado; il viaggio di 8 mesi in barca, intrapreso insieme per celebrare le rispettive lauree; la decisione, presa in quel periodo, di fondare una band insieme; il primo album come Tennis, ‘Cape Dory‘ del 2011, concepito tra le onde dell’oceano Atlantico; il successo, non esagerato ma costante e sempre lentamente in crescita. E dopo 10 anni di carriera e poco più di vita coniugale, il loro quinto LP come duo, che guarda caso esce proprio il 14 febbraio.

In realtà, l’ultima parte della loro vita non è stata tutta rose e fiori, come ben esemplifica l’ombra che li avvolge nella foto di copertina. Una fastidiosa indisposizione per Alaina, quindi la scomparsa del padre di Patrick e una grave malattia della madre hanno portato un velo di cupezza nella loro musica: “‘Swimmer’ descrive il periodo più buio della nostra vita, ma non è un disco triste. E’ è la storia di una relazione profondamente radicata, rafforzata dal dolore e dalla perdita. Queste canzoni ci hanno guidato attraverso il nostro lutto“. Emblematico a proposito è un brano dalla base addirittura calypso, ma dal titolo piuttosto lugubre come ‘Tender As A Tomb‘.

Alaina e Patrick sono quindi risaliti sulla loro barca, una vera e propria seconda casa per la coppia, ma anche una sorta di buen retiro lontano da tutta quella sofferenza, in cui la loro ispirazione creativa è riuscita, ancora una volta, a trovare concreta espressione. I demo delle nove canzoni di questo disco sono stati registrati proprio in mezzo al mare con soltanto una chitarra acustica e una drum machine, gli unici due strumenti che avevano potuto caricare a bordo. Giunti in terraferma sono poi stati rivestiti dei consueti suoni retrò tipici di coloro che si fanno chiamare Tennis, in una nuova leggera ricalibrazione del loro proverbiale mix tra bedroom-pop (o boat-pop, a questo punto) e soft-rock. Cotonate come i capelli di lei e vintage come come le giacche di lui, le canzoni di ‘Swimmer‘ fluttuano senza tempo nel rifugio spazio-temporale che i coniugi Riley/Moore si sono costruiti in tutti questi anni, e che continuano imperterriti a frequentare. Come i quattro capitoli precedenti, anche questo quinto è formalmente impeccabile, ben poco innovativo, ma molto rassicurante, come solo la vicinanza duratura può esserlo: “Ho scelto di descrivere l’amore dopo dieci anni di matrimonio, quando la scintilla della prima attrazione è stata sostituita da una spinta gravitazionale“, spiega Alaina sul Facebook della band. Ed è davvero qualcosa che si coglie ascoltando questo disco, qualcosa che probabilmente anche lo zoccolo duro dei fan dei Tennis, a intervalli regolari, si ritrova a provare nei loro confronti. Senza mai rimanere deluso, neanche stavolta.

VOTO: 🙂



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