Wild Nothing: ‘Hold’

🎵 Indie-pop | 🏷️ Captured Tracks | 🗓️ 26 ottobre 2023

Il ritorno nella ‘sua’ Richmond (Virginia) dalla caotica Los Angeles, la nascita del primo figlio, la pandemia: gli ultimi anni della vita di Jack Tatum sono stati una de-escalation dalla vita di rockstar alla quotidianità di un ragazzo divenuto padre per la prima volta, che per giunta si è trovato chiuso in casa dai lockdown. È la ragione per cui per ‘Hold’, ossia quello che è il suo quinto LP con lo pseudonimo Wild Nothing, ha dovuto fare quasi tutto da solo: dalla scrittura, all’esecuzione (ha suonato tutti gli strumenti a parte la batteria analogica), alla produzione.

Da questo punto di vista, gli hanno di certo giovato le recenti esperienze con Japanese Breakfast e Molly Burch, tali da renderlo un producer ‘professionista’. Peraltro, molti dei suoi dischi erano già stati lavorati in autonomia, anche per la chiarissima idea di musica che da sempre serba nel cuore: ovvero, uno sterminato amore per gli anni Ottanta. “La cosa meravigliosa di essere una persona al limite dell’ossessione per la musica degli anni ’80, e di fare musica nel 2023, è che non ho vissuto quel periodo. Perciò non sono minimamente influenzato da ciò che era cool o meno all’epoca”, spiega Jack in una nota che cita Peter Gabriel e Kate Bush come “i miei più grandi riferimenti di sempre”.

La mano datagli da Geoff Swan (Caroline Polachek, Charlie XCX) in fase di missaggio (“Volevo qualcuno che mi aiutasse ad avere un suono il più ampio possibile”) ha reso ‘Hold’ il disco in assoluto più pop tra quelli di Wild Nothing. Non un accezione di per sé negativa, anzi, è un suono che si distingue da quelli dei lavori precedenti, in cui le chitarre contano meno e le tastiere di più. C’è anche molto soft-rock oltre al synth-pop nello stile di questi brani molto chill-out, che passano dal divano di casa (‘Histrion’) alla pre-disco (‘Presidio’) con un costante tocco vellutato e mellifluo. Contribuisce a considerare questo LP un buon ritorno dopo oltre cinque anni di assenza dalla prova sulla lunga distanza; un album che non fa andare fuori di testa, ma sufficientemente gradevole da indurre quel sorriso compiaciuto di chi si imbatte in una cara vecchia conoscenza.

🙂



 

Lascia un commento