13 in cui crederci: nuove band per il 2024

Ormai entrati nel nuovo anno, è tempo di organizzarsi per non perdersi nulla di quanto di buono ci potrà portare. Oltre ai dischi di chi ha una certa notorietà, arriveranno anche quelli di chi ancora deve farsi conoscere. Per fare sì che non ve li perdiate, proviamo a darvi qualche dritta su alcuni nomi emergenti da tenere d’occhio (a fondo pagina c’è la playlist di Spotify).


Bestfriend 🇨🇦

Vancouver e Toronto sono, per il Canada, un po’ quello che Los Angeles e New York rappresentano per gli Stati Uniti, almeno dal punto di vista geografico. Si trovano, infatti, sulle coste opposte del rispettivo paese, a qualche ora d’aereo di distanza l’una dall’altra. Stacy Kim e Keenan Geoffrey quella distanza l’hanno percorsa diverse volte, sia virtualmente che fisicamente, dopo che un contatto comune e quindi un post su Instagram ha cominciato a farli dialogare di musica e sintetizzatori. Ce ne sono parecchi nelle loro canzoni, ma mai eccessivamente pulsanti, lasciando spazio al delicato e orecchiabilissimo songwriting di Stacy. L’EP ‘Places I’ve Left’, capace nel 2021 di un milione e mezzo di streaming, è stato riproposto quest’anno dalla Nettwerk, che ha messo sotto contratto il duo e presumibilmente pubblicherà il loro album d’esordio, speriamo entro fine anno.


Brigitte Calls Me Baby 🇺🇸

Sembrerebbe provenire da Manchester, Wes Leavins, e invece è nato a Port Arthur, in Texas, e cresciuto musicalmente a Chicago. Impossibile non ravvisare una strabordante passione per gli Smiths nella musica dei suoi Brigitte Calls Me Baby, di cui persino il moniker, oltre che il ciuffo del frontman, è da moderni romantici. Nella loro musica c’è però di più rispetto a una cover band, e la new wave è miscelata con gradissimo gusto a un classicità ereditata dagli ascolti dei dischi di Roy Orbison dei suoi genitori. Se li è accaparrati la ATO Records, che a novembre ha pubblicato il loro primo, ottimo EP di cinque tracce intitolato ‘This House Is Made Of Corners’ e prodotto da uno famoso come Dave Cobb (Sturgill Simpson, Jason Isbell). Chissà che quest’anno non ci porti i necessari brani in più per giungere a un LP.


English Teacher 🇬🇧

Già in questa lista un paio di anni fa, agli English Teacher è successo che il peso delle aspettative gli ha fatto attraversare la prima crisi creativa della loro carriera. Così, l’unica loro recente pubblicazione un po’ corposa è l’EP uscito ad aprile 2022, ‘Polyawkward’. Lo scorso anno il quartetto di Leeds capitanato da Lily Fontaine ha pubblicato quattro singoli, il preludio a un album d’esordio che finalmente, il 12 aprile 2024, uscirà: si chiamerà ‘This Could Be Texas‘ e conterrà ‘The World’s Biggest Paving Slab‘, ‘Nearly Daffodils‘ e ‘Mastermind in Specialism‘ oltre al nuovissimo ‘Albert Road‘.


Erotic Secrets Of Pompeii 🇬🇧

Con una denominazione un po’ kinky e un outfit misterioso, gli Erotic Secrets Of Pompeii riescono a guadagnare attenzione sin da prima del primo ascolto della loro musica. Che è un art-rock tendente al post-punk molto denso di chitarre e simbolismi (su Bandcamp si definiscono “apocalyptic art rock from the forbidden zone”), quasi a tenere fede allo storytelling partito dal moniker. Sono di Bristol e il 25 gennaio faranno uscire il loro album di debutto, dal titolo non certo rassicurante di ‘Mondo Maleficum’, che contiene titoli intriganti quali ‘Osiris at the Large Hadron Collider’ o ‘Faustina Filmed in Psychorama’.


Friko 🇺🇸

Duo di Chicago composto da un chitarrista/cantante (Nino Kapetan) e un batterista (Bailey Minzenberger), i Friko stratificano, se possibile, ancor di più rispetto ai colleghi che operano in forma di analogo duo, mostrando anche grande versatilità stilistica: come afferma una nota sulla loro pagina Bandcamp, “elementi di post-punk, chamber-pop ed experimental-rock”. Il loro LP di debutto (‘Where We’ve Been, Where We Go From Here’) arriverà il 16 febbraio grazie ad ATO Records, e conterrà nove tracce tra cui i tre ottimi e interessantissimi singoli diffusi sinora: ‘Crimson To Chrome’, ‘Crashing Through’ e ‘For Ella’.


Heartworms 🇬🇧

Così fan degli Shins da utilizzare il titolo di un loro album come moniker, Jojo Orme in arte Heartworms ha poi sviluppato uno stile musicale che non ricorda granché James Mercer e soci. Il Re Mida Dan Carey ha preso la giovane musicista proveniente da Cheltenham, Gloucestershire, sotto la propria ala protettiva, producendola sin dai primi singoli e pubblicandola con la sua etichetta Speedy Wunderground. Il risultato è uno dei nomi più hyppati del momento in UK, grazie anche a un EP, ‘A Comforting Notion’, uscito a marzo dello scorso anno e apprezzatissimo per il suo post-punk sintetico e urbano quanto cupo e sgusciante.


Late Night Drive Home 🇺🇸

Come dice una nota stampa, “i Sonic Youth e gli Smashing Pumpkins che incontrano Dominic Fike e i 1975” potrebbe essere un’efficace descrizione dei Late Night Drive Home, quartetto proveniente da El Paso (Texas) già premiato da un milione di streaming mensili e già sotto contratto con la Epitaph. Il 16 febbraio uscirà il loro primo disco per la label californiana, un EP denominato ‘I’ll Remember You For The Same Feeling You Gave Me As I Slept‘ da cui è già stato diffuso il singolo ‘Believe Me (Even If I’m Lying)‘, prodotto da Ross Ingram, in cui grunge ed emo paiono andare amabilmente a braccetto.


Lime Garden 🇬🇧

Ha decisamente meno pensieri per la testa il “wonk-pop” (loro stessa definizione) dei Lime Garden, quartetto di Brighton guidato da Chloe Howard. C’è un album in arrivo il 16 febbraio via So Young Records, intitolato ‘One More Thing’, che contiene i bei singoli già anticipati come ‘Love Song’, ‘Nepotism (Baby)’ e ‘I Want To Be You’. Indie-pop, surf-rock e una certa ballabilità sono gli elementi che caratterizzano le canzoni delle quattro ragazze inglesi, già in tour con gente come Idles e Yard Act e in cartellone in un sacco di festival della scorsa estate come Latitude, Reading & Leeds e Green Man.


Mary In The Junkyard 🇬🇧

È bastata una sola canzone per indurci a inserire i Mary In The Junkyard in questa lista: ‘Tuesday‘, uscita a ottobre per AMF Records, ed è anche l’unica loro composizione presente sulle piattaforme streaming. Orecchiabile, comunicativa e sghemba abbastanza da far intuire grandi doti in questo trio, a cui aveva precedentemente creduto il celeberrimo Windmill di South London, che li fa suonare spesso e volentieri, e una discreta fetta dell’audience di Tik Tok. La chitarrista e cantante Clari Freeman-Taylor, la bassista e violista Saya Barbaglia e il batterista David Addison non hanno al momento altre pubblicazioni in calendario, ma sembra piuttosto certo che nei prossimi mesi si faranno risentire.


Picture Parlour 🇬🇧

Dal Windmill ci sono passati anche i Picture Parlour, sebbene siano di Manchester e guardino al rock vintage quanto si fa dalle parti di Sheffield (citofonare Alex Turner). Inizialmente un duo formato da Katherine Parlour (voce e chitarra) ed Ella Risi (chitarra), a cui si sono aggiunti Sian Lynch (basso) e Michael Nash (batteria). È stato però un post di Courtney Love, che si è dichiarata loro fan, a lanciarli nel firmamento dell’hype, a cui di certo hanno contribuito i due ottimi singoli sinora noti: ‘Norwegian Wood‘ (che non è una cover dei Beatles) e ‘Judgement Day‘, pezzi che sembrano avere anche un tocco di Blondie, T. Rex e Fleetwood Mac.


Sprints 🇮🇪

Degli Sprints si è già parlato parecchio, in primo luogo grazie all’ottimo album di debutto, ‘Letter To Self’, uscito il 5 gennaio. Formatisi a Dublino nel 2019, dopo aver assistito a un concerto delle Savages hanno capito quale fosse la propria missione musicale. Più punk che post-punk ma stando alla larga dei cliché di genere, con un impeto hard-rock e una versatilità alternative. I testi della frontwoman Karla Chubb discorrono di attualità: “Non devo sapere tutto per poter dire che qualcosa fa schifo. Capisco che le donne dovrebbero avere accesso all’aborto, e capisco che i servizi di salute mentale non sono adeguati per impedire alle persone di suicidarsi”, afferma con grande chiarezza di idee la frontwoman.


The Last Dinner Party 🇬🇧

Impossibile non aver già sentito parlare delle Last Dinner Party, vincitrici del celebre contest ‘Sound Of 2024’ della BBC e nei titoli della stampa da mesi. Formatesi a Londra nel 2021, hanno letteralmente bruciato le tappe: il loro album di debutto, ‘Prelude To Ecstasy’, uscirà a febbraio 2024 per un’etichetta ricca come la Island e prodotto da uno rinomato come James Ford. Anche live sono già stati fatti passi importanti, come essere opener per Rolling Stones e Florence. Il loro primo tour europeo prevede anche una data in Italia, il 25 febbraio alla Santeria di Milano. Stilisticamente, sono state paragonate a Siouxsie, Kate Bush e Warpaint, da parte loro dicono di ispirarsi a Bowie.


The New Eves 🇬🇧

Una nota stampa promette “un mash-up rituale di canti popolari, punk urlante e droni mesmerici”, elementi che i primi due singoli delle New Eves, ‘Original Sin’, e ‘Mother’, in gran parte contengono. Formatesi nel 2021, Kate Mager (basso), Ella Russell (batteria, flauto, voce), Nina Winder-Lind (violoncello, chitarra, voce) e Violet Farrer (violino, chitarra, voce) provengono dall’underground artistico di Brighton, scena nella quale si occupavano però di altro: fotografia, pittura, ballo e scrittura. La leggenda narra che la decisione di formare un gruppo sarebbe stata presa mentre le quattro ragazze si trovavano insieme distese su un letto, e che la loro prima jam session si tenne poco dopo in uno studio ricavato in un lavaggio per auto. Il risultato è country-folk che sembra essere giunto a noi attraverso una macchina del tempo.



 

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