Yo La Tengo: ‘This Stupid World’ (Matador, 2023)

Genere: alternative-rock | Uscita: 10 febbraio 2023

Se la sono presa comoda, gli Yo La Tengo, nel realizzare ‘This Stupid World‘. Quasi cinque anni dall’ultimo LP di ‘canzoni’, ‘There’s A Riot Going On‘ (2018), l’intervallo temporale tra un disco e l’altro più lungo della carriera di Ira Kaplan, Georgia Hubley e James McNew. Ci si è messa di mezzo la pandemia, che ha impedito all’esperto trio di incidere tra marzo 2020 e fine 2021, ma ci si sono messi anche loro, ‘bucando’ la deadline di giugno 2022 per la consegna delle tracce definitive. Un materiale lavorato quasi completamente all’interno del gruppo, che se lo è auto-prodotto e che lo ha registrato rigorosamente in compresenza, suonando in un unico take ognuno dei nove brani che ne compongono la scaletta.

È dovuta al questa scelta l’atmosfera inequivocabilmente live del diciassettesimo LP della storia della band di Hoboken (New Jersey). Un disco che riporta il seminale trio alla propria consolidata impronta stilistica, fatta di dilatazioni e rumore ma pure di melodie e calore umano. Un terzo della tracklist supera i 7 minuti di durata, la sua parte centrale segue maggiormente la forma-canzone, e anche le distorsioni non sono equamente bilanciate, con brani fragorosi e altri assai più scarni. A livello tematico, ‘This Stupid World‘ è, come suggerisce il titolo, una sorta di diario del particolare momento storico in cui è stato concepito, a cui si aggiungono riflessioni sullo scorrere del tempo e delle proprie esistenze.

Nel suo complesso, è un lavoro mantiene molto alta la media delle sue composizioni, che mostrano una varietà che non ne inficia la coerenza. Nel suo piccolo (lo diciamo rapportandolo a una discografia sterminata), potrebbe rappresentare un buon compendio delle abilità degli Yo La Tengo, irresistibili quando mettono un freno alla propria smania di prolissità (‘Fallout‘, ‘Tonight’s Episode‘), incantevoli quando fanno prevalere il loro lato più tenero (‘Aselestine‘, ‘Apology Letter‘), ma godibili anche nelle parti strumentali e più improvvisate (‘Sinatra Drive Breakdown‘, ‘This Stupid World‘). Sono qualità che hanno già espresso troppe volte per destare sorpresa, ma bisogna senza indugio togliersi il cappello al cospetto di un’abilità di compositori che appare ancora integra e una musica che suona attuale dopo 39 lunghi anni di onoratissima carriera.

VOTO: 🙂



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