Rolling Blackouts Coastal Fever: ‘Endless Rooms’ (Sub Pop, 2022)

Genere: jangle-rock | Uscita: 6 maggio 2022

I Rolling Blackouts Coatal Fever sono stati tra coloro che, non potendo promuovere live il loro album appena pubblicato a causa delle restrizioni sanitarie, si sono messi a scriverne un altro. È la ragione principale per cui ‘Endless Rooms‘ è uscito a meno di due anni di distanza dal precedente ‘Sideways To New Italy‘, con parte della scrittura sovrappostasi alla promozione del disco precedente. Altra conseguenza dell’isolamento del gruppo australiano, che ha lavorato tra un lockdown e l’altro in una casa di proprietà della famiglia Russo (di cui fanno parte il chitarrista Tom e il bassista Joe) situata in una zona di campagna a due ore da Melbourne, è stata la scelta di auto-prodursi quello che è già il loro terzo LP in meno di quattro anni.

Endless Rooms‘ non è certo una svolta sonora per il quintetto, ma porta qualche piccola novità a un suono già molto definito nell’esordio ‘Hope Downs‘ (2018). Anche in questo nuovo capitolo l’incrocio tra jangle-pop e slacker-rock detta le linee guida delle dodici tracce in scaletta, sebbene spazi con maggiore ampiezza sia a livello di atmosfere che di strumentazione: “Sapevamo di voler espandere il nostro sound, ma non sapevamo se avrebbe potuto funzionare finché non siamo riusciti a riunirci“, spiega il co-frontman Joe White. “Molte delle mie idee sono nate camminando all’infinito per le stesse strade di West Brunswick“, racconta il collega Tom Russo. “Poi, quando finalmente siamo riusciti a registrare, l’atmosfera della campagna si è insinuata nel disco“. Un disco che non è tutto canti di uccellini e rumori della natura, però: “Non siamo conosciuti come una band arrabbiata“, aggiunge Russo. “Ma c’è una discreta quantità di cose chiaramente sbagliate nel nostro paese che permea alcune delle canzoni. Era inevitabile con tutto quello che è successo.”

Nonostante pandemie e incendi, i Rolling Blackouts Coastal Fever mantengono un livello di gradevolezza molto alto anche in questo disco, come consuetudine ricco di singoloni o potenziali tali: ‘Tidal River‘, ‘The Way It Shatters‘, ‘My Echo‘, ‘Vanishing Dots‘ e ‘Bounce Off The Bottoms‘ sono calzanti esempi. La minore dinamicità di alcuni brani (‘Caught Low‘, ‘Dive Deep‘, ‘Blue Eye Lake‘, ‘Endless Rooms‘) si fa comunque apprezzare se non altro come variazione sul tema, pur finendo per evidenziare come le qualità migliori del collettivo di Melbourne risaltino più efficacemente quando si affida alla propria formula consolidata. Non si può dunque definire ‘Endless Rooms‘ un passo avanti né uno indietro, piuttosto un’ulteriore conferma, la terza di fila, della grande capacità melodica di una guitar-band che sa come si scrivono le canzoni.

VOTO: 🙂



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