Genere: power-pop | Uscita: 16 settembre 2022
Che i Beths fossero dei romanticoni lo si era già capito dai primi due album della loro carriera, l’esordio ‘Future Me Hates Me‘ del 2018 e il sophomore ‘Jump Rope Gazers‘ del 2020. Il terzo LP ‘Expert In A Dying Field‘, sin dall’azzeccatissimo titolo, esplora ancora più approfonditamente le relazioni sentimentali, soprattutto quella fase in cui l’amore si è definitivamente esaurito. “Cosa fare della conoscenza intima che si ha di una persona, una volta che questa è uscita dalla propria vita?“, si chiede la press-release della Carpark Records, etichetta che dell’indie-pop/rock qualitativo e catchy ha fatto una ragione di esistenza.
La risposta viene data da Elizabeth Stokes, frontwoman e quasi esclusiva songwriter del quartetto neozelandese, attraverso 12 canzoni che mischiano squisitamente dolcezza e amarezza, melodia e rumore, jangle-pop e college-rock. È quanto i Beths fanno sempre benissimo da quando sono divenuti noti, con una grande coerenza stilistica che porta sì a una limitata versatilità, ma che seguita a fare centro in ciascun brano che mettono in circolo.
Accade indubitabilmente anche in questo ‘Expert In A Dying Field‘, che ha il pregio ulteriore dell’esperienza maturata con gli altri due dischi. Così, si fatica davvero a trovare un passaggio meno che entusiasmante nonché ben suonato, anche perché la band (giova ricordarlo) è composta da ex studenti di jazz. Sono, peraltro, molto più semplici del jazz gli hook di chitarra e le linee melodiche di brani come la title-track, ‘Head In The Clouds‘, ‘Change In The Weather‘, singoloni che si ascolterebbero per giorni interi alla pari di tracce più pacate quali ‘Your Side‘, ‘When You Know You Know‘ e ‘2am‘. Insomma, si rischia di ripetere quanto già detto in passato, ma in definitiva ciò che più conta è questo 3 su 3 (in poco più di 4 anni) che consacra Elizabeth e compagni come band solida, credibile e – per chi ama certe sonorità – irrinunciabile.