The Smile: ‘Cutouts’

🎵 Experimental-rock | 🏷 XL | 🗓 4 ottobre 2024

Innanzitutto, bisogna precisare come ‘Cutouts‘, terzo album dalla formazione degli Smile e secondo del 2024, non sia una raccolta di brani scartati dal precedente ‘Wall Of Eyes’. Lo certifica Jonny Greenwood in persona, in una breve intervista a NME: “Non c’è certo la sensazione che si tratti di avanzi: è soltanto un altro disco“, afferma il chitarrista, che nella chiacchierata dice anche di essersi “ripreso al 90%” dal brutto virus che lo scorso agosto lo aveva costretto a un ricovero ospedaliero in serie condizioni. Un’ottima notizia.

Tornando alle dieci tracce che compongono la scaletta della più recente fatica del chitarrista e compositore insieme a Thom Yorke e Tom Skinner, è dunque attestato che debbano essere considerate, a dispetto di come gli stessi Smile abbiano deciso di etichettarle, brani totalmente autonomi rispetto a quelli pubblicati a gennaio. Aspetto veritiero anche dal punto di vista temporale, giacché metà almeno di questi pezzi sono stati composti e/o terminati dopo la pubblicazione del sophomore, sebbene con lo stesso produttore (Sam Petts-Davis) e gli stessi contributors (tra cui la London Contemporary Orchestra): “Credo che avessimo un disco e mezzo quando abbiamo deciso di pubblicare ‘Wall Of Eyes’, quindi si trattava semplicemente di finire alcuni degli altri bozzetti“, spiega ancora il musicista inglese.

In effetti, ‘Cutouts‘ è un disco che si discosta da ciò che lo aveva preceduto per due principali ragioni: la maggiore presenza di brani con una più definita forma-canzone (‘Bodies Laughing‘ è forse il singolo più singolo degli Smile) e una maggiore estensione stilistica, tanto da passare, quasi immediatamente, dall’oniricissimo ambient-pop delle prime due tracce (‘Foreign Spies‘, ‘Instant Psalm‘) a un modulato kraut/math-rock (‘Zero Sum‘, ‘Eyes & Mouth‘). L’LP in questione è dunque meno coeso ma più frizzante, sia nel suo complesso che internamente ai singoli brani (‘The Slip‘, ‘No Words‘).

In grande rispetto a tutti i fan dei Radiohead per cui nulla della perfezione dei propri beniamini possa essere scalfito a parole, e con altrettanto nei confronti di chi sostiene che il materiale pubblicato da Yorke e soci vari sia perennemente “noioso”, la personale opinione di chi vi scrive è che anche questo lavoro si riveli, con evidenza, il frutto di premesse differenti rispetto alla discografia della band principale. Il fatto che gli Smile siano, fino a prova contraria, un side-project, è probabilmente per loro salvifico dal punto di vista mentale, al fine di tenere lontane quelle aspettative che Thom e Jonny devono avvertire giganti come macigni ogni qual volta che entrano in studio con i loro tre colleghi ‘storici’. È tra le ragioni, probabilmente, per cui si sia in attesa di un LP del quintetto da otto anni, e invece in questa nuova avventura in trio siano già giunti al terzo in meno di due e mezzo. Per lo stesso motivo, le nuove composizioni appaiono più spontanee ma anche meno definite ed elaborate, come se fossero condizionate da un’urgenza espressiva da soddisfare più a stretto giro. Se ciò si possa considerare un bene o un male, è una scelta che ognuno di noi può elaborare in autonomia. A livello personale, ci si limita ad affermare che, per quanto scritto nel paragrafo precedente, ‘Cutouts‘ si fa preferire a ‘Wall Of Eyes‘ ma non di così tanto, essendo entrambi dischi altrettanto buoni.

🙂



 

Lascia un commento