13 in cui crederci: nuove band per il 2023

Ormai entrati nel nuovo anno, è tempo di organizzarsi per non perdersi nulla di quanto di buono ci potrà portare. Oltre ai dischi di chi ha una certa notorietà, arriveranno anche quelli di chi ancora deve farsi conoscere. Per fare sì che non ve li perdiate, proviamo a darvi qualche dritta su alcuni nomi emergenti da tenere d’occhio (a fondo pagina c’è la playlist di Spotify).


@ 🇺🇸

Victoria Rose e Stone Filipczak non hanno certo reso semplice la ricerca di informazioni sulla loro band, avendo deciso di chiamarla laconicamente “@“. Impossibile trovare alcunché su internet digitando la semplice denominazione; meglio andare sul sito della Carpark Records, che ne annuncia il signing, rivela che il loro album di debutto, ‘Mind Palace Music‘, uscirà il 17 febbraio, e presenta il singolo ‘Friendship Is Frequency‘, un folk-pop lo-fi un po’ sghembo ma ammiccante almeno quanto il video animato che lo accompagna.


Blondshell 🇺🇸

Ci sono spesso delle chitarre rumorose nella musica di Sabrina Teitelbaum, che artisticamente si fa chiamare Blondshell e che ha appena firmato un contratto con la Partisan Records, a livello alt-rock tra le etichette più incisive del momento. “Non cantereste di essere messi in salvo se non pensaste che le cose possano migliorare“, scrive lei sul suo Bandcamp, riferendosi probabilmente al contenuto del singolo ‘Olympus‘, bella ballata triste che ha rappresentato il suo primo successo. Il più recente è invece la grintosa ‘Veronica Mars‘, che cita una vecchia serie TV di MTV e che la candida a nuova Snail Mail (o Soccer Mommy, o Lucy Dacus). Entrambe dovrebbero fare parte di un LP d’esordio che sembra nell’ordine delle cose debba uscire quest’anno.


Blood 🇺🇸

Sono sei, vengono da Philadelphia, e come si può evincere dalla foto che compare sul sito della Fire Talk (l’etichetta newyorkese che li ha appena scritturati) non amano apparire. I Blood preferiscono far parlare la musica, in particolare con l’ottimo singolo ‘Self Improvement‘, una scarica di adrenalinico post-punk che appare anche un bel passo avanti rispetto al recente EP ‘Bye Bye‘, pubblicato lo scorso luglio dalla piccola Permanent Creeps. Il primo LP sembra ancora in divenire, ma questo nuovo pezzo vale da solo il posto in questa lista.


Enola 🇦🇺

Ingaggiata dalla Fire Talk è anche Enola, moniker sotto il quale si celano le generalità di Ruby Marshall da Melbourne, Australia. È un altro progetto, il suo, basato fondamentalmente su una rivisitazione del post-punk, ma con più distorsioni e riverberi della media, almeno a giudicare dal solidissimo singolo ‘Metal Body‘, diffuso a inizio novembre. Era stato anticipato, ad agosto, dall’altrettanto interessante ‘Strange Comfort‘, entrambi brani più che degni di comparire in un album, per il quale non ci sono ancora scadenze certe.


Gabriels 🇺🇸/🇬🇧

I Gabriels sono due americani e un inglese (di Sunderland), incontratisi nel 2016 a Los Angeles. Ryan Hope (l’inglese) e Ali Balouzian stavano lavorando a delle colonne sonore per film, esperienza che si fa sentire parecchio nella musica della loro band, della quale componente fondamentale è la vocalità gospel/soul di Jacob Lusk, che nel 2010 aveva partecipato (con poca fortuna) ad American Idol. Il blend tra suoni e voce è peculiare, come si è già potuto ascoltare nella prima parte (uscita il 30 settembre) del loro album d’esordio, ‘Angels & Queen‘, la cui seconda metà è prevista per marzo 2023.


Hannah Jadagu 🇺🇸

Ventenne texana, Hannah Jadagu ha già esordito per la Sub Pop nel 2021, con un EP di cinque brani intitolato ‘What’s Going On‘. Ulteriore esperienza ne ha fatta aprendo alcuni concerti di Arlo Parks, Metronomy e Faye Webster, ma arriverà quest’anno il momento in cui si potrà realmente valutarne il valore: il suo disco d’esordio dovrebbe uscire in primavera. Hannah propone un bedroom-pop molto soffice e un po’ soul che ricorda quello della Parks, specie nel singolo ‘Say It Now‘, che potrebbe rivelarsi il primo estratto del succitato LP di debutto.


Hello Mary 🇺🇸

Tre giovani ragazze da New York City che, come afferma il sito della Frenchkiss Records che le ha in roster, “mescolano insieme elementi di indie rock, grunge e shoegaze con amorevoli melodie vocali“. Le Hello Mary suonano insieme sin dai tempi del liceo, ma lo fanno seriamente più o meno dal 2020, quando uscì il loro EP ‘Ginger‘. L’omonimo LP di debutto arriverà invece il 3 marzo. Conterrà anche il nuovo singolo ‘Spiral‘, un brano “sulla paranoia e la gelosia che possono accompagnare una relazione“.


Italia 90 🇬🇧

La denominazione che rimanda alla rassegna calcistica tenutasi nel nostro paese oltre 30 anni fa è l’unico legame artistico con l’italianità. Musicalmente, gli Italia 90 sono assai britannici, e tanto post-punk. Di loro, all’inflazionato genere, conferiscono molta imprevedibilità, che da un lato li fa paragonare ai ‘soliti’ Fall, dall’altro li pone in buona posizione per essere apprezzati di fan di Fontaines D.C. e Viagra Boys. La band londinese esordirà su album il 20 gennaio; in ‘Living Human Treasure‘ ci saranno anche in due singoli più recenti, altrettanto ottimi: ‘Leisure Activities‘ e ‘Tales From Beyond‘.


Keg 🇬🇧

I Keg da Brighton sono frizzanti e imprevedibili come la locale formazione calcistica che tanto bene sta facendo in Premier League, sebbene in campo vadano ‘soltanto’ in sette e non in undici. La loro musica è ancora una volta etichettabile come post-punk, ma in confini con la sperimentazione sono molto labili, tanto da valere il paragone con la versione dei Black Country New Road di quando ancora avevano il cantante. I loro tour fanno già registrare dei sold out e i festival 2022 li hanno già convocati sui propri palchi, nonostante all’attivo vantino solo un paio di EP: ‘Assembly‘ del 2021 e ‘Girders‘, pubblicato lo scorso settembre. Da quest’ultimo, uno degli estratti era stato ‘Kids‘, nel cui video compaiono ironici e surreali come loro solito. Il primo LP, affermano loro stessi, è attualmente in fase di scrittura.


NewDad 🇮🇪

L’indie-rock, quello super-catchy, ha nei NewDad gli esponenti più freschi e promettenti. Proveniente da Galway in Irlanda, il quartetto capitanato da Julie Dawson è già in giro da un paio di anni, ovvero da quando esordì nell’etere in una session registrata per BBC 6music. Ha seguito, nel 2021, il primo EP, ‘Waves‘, succeduto quest’anno da un altro EP, ‘Banshee‘ (mixato niente meno che da John Congleton), da un tour sold-out e da aperture per i live di Dope Lemon e Paolo Nutini. Più recente pubblicazione, e possibile prima anticipazione dell’album di debutto, è il singolo ‘ILY2‘ (acronimo di “I love you too“).


Opus Kink 🇬🇧

Gli Opus Kink provengono anch’essi da Brighton, e sono composti da un cantante/chitarrista, da un bassista, da un batterista, da un tastierista (e fino a qui tutto regolare), ma anche da un sassofonista e da un trombettista. Il loro approccio è infuocato quanto estroso, facendoli apparire come il preciso anello di congiunzione tra Pogues e Black Midi. Del resto, loro stessi si definiscono “jazz-punk“, e propagandano una filosofia che è più o meno la seguente: “Se un suono è buono e ti arriva alla testa è un conto. Ma se ti fa anche muovere il culo…” Diversi esempi della loro musica li si può trovare nel corposo EP ‘‘Til The Stream Runs Dry‘, sette tracce (tra cui il singolo ‘Dog Stay Down‘) pubblicate a giugno su Nice Swan. Entro l’estate dovrebbe arrivarne un’altro.


Shalom 🇺🇸/🇿🇦

Nata nel Maryland ma cresciuta in Sudafrica, Shalom ha iniziato a interessarsi di musica sin da quando era molto piccola. La contestuale passione per la scrittura l’ha trasformata in una cantautrice, ispirata in particolare da Lorde, Lucy Dacus, Maggie Rogers e Indigo De Souza. Trasferitasi in New Jersey per frequentare l’università, ha cominciato con il management di alcune band per poi prendere possesso del palco in prima persona, aiutata dal celebre produttore Ryan Hemsworth, con il quale ha registrato un album d’esordio definito “imminente” dal sito della Saddle Creek, label da cui si è accasata. ‘DTAP‘, il singolo suo più recente e prima anticipazione del disco, è davvero una bella canzone.


The Heavy Heavy 🇬🇧

Sembra un po’ di salire su una macchina del tempo quando si ascoltano gli Heavy Heavy, duo di Brighton che rimanda molto a quell’epoca musicale a cavallo tra ’60 e ’70, mischiando (copia-incolliamo da una nota della ATO Records) “psychedelia e blues, acid rock e sunshine pop“. A giugno hanno pubblicato l’EP di sette tracce ‘Life And Life Only‘, in cui nitidi sono gli echi di Fleetwood Mac, Rolling Stones e Crosby Still & Nash, dei quali hanno anche inciso una cover. Per il 2023 è prevista “nuova musica“, prima che Will Turner e Georgie Fuller si imbarchino in un tour negli USA e comincino a girare i festival estivi per suonare, tra gli altri, anche il loro brano ad oggi più celebre, il singolo ‘Miles And Miles‘.



 

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