Ratboys: ‘The Window’

🎵 Indie-rock | 🏷 Topshelf | 🗓 25 agosto 2023

Nati dalla collaborazione, attiva sin dagli anni del college, tra Julia Steiner (voce, chitarra) e Dave Sagan (chitarra), i Ratboys sono ormai in pista da un’abbondante dozzina di anni, e pubblicano dischi da oltre otto. ‘The Window’ è il quarto LP di inediti della loro carriera, e anche quello con il suono più stratificato tra i loro dischi. Questo, sia perché l’ingresso nel gruppo di Sean Neumann (basso) e Marcus Nuccio (batteria) è stato ormai completamente assimilato, sia perché a produrre il loro nuovo materiale è stato chiamato nientemeno che l’ex chitarrista dei Death Cab For Cutie, Chris Walla.

È stata una corrispondenza via web ad accompagnare le prime fasi di registrazione di questo disco: la band inviava i propri demo a Chris, e lui rispondeva con osservazioni e appunti. Quando l’hanno raggiunto in studio a Seattle (per la prima volta lontano dalla loro Chicago), ci si è quindi potuti concentrare sui dettagli, come l’aggiunta di strumenti non usuali quai rototom, talk box e violini irlandesi.  Il suono dei Ratboys è comunque rimasto fieramente indie-rock: chitarre rumorose e melodie agrodolci si dipanano lungo tutti i suoi 48 minuti di durata, variando soltanto in favore di un folk-rock molto americano.

The Window’, che nei testi utilizza la metafora della finestra per parlare delle tematiche “più personali, autentiche e oneste” mai esplicitate da Julia nelle sue canzoni, è dunque un album non certo di avanguadia, ma si rivela assai godibile sia per la qualità che per la discreta varietà dei brani, di certo devoti a modelli come Breeders, Sloan, Brainiac e Roches (questi ultimi tre menzionati dalla press-release). Si passa da un power-pop quasi punk (‘Making Noise For The Ones You Love’, ‘Crossed That Line’, ‘It’s Alive’, ‘Empty’) a un country-folk alternativo (‘Morning Zoo’, ‘No Way’) a ballate ad alto tasso emozionale (‘The Window’, ‘Bad Reaction’), senza mai un passaggio identificabile come riempitivo. Gli amanti del genere potranno dunque gradire parecchio e magari cercare i Ratboys nelle line-up dei festival prossimi venturi: dal vivo non dovrebbero essere niente male.

🙂



 

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